Un buon brodino
È caduto un po' in disuso prendere
una tazza di brodo come ricostituente, eppure, per secoli, è stato la panacea
di molti mali. I primi ristoranti di Parigi offrivano principalmente brodo “restaurante”
da qui il loro nome. In un mondo, specialmente quello parigino le élite,
vivevano spesso d’indigestioni, da qui: “La vie n’est pas longue quand on ne
vit que d’indigestions”. Nella cucina della nonna non mancava quasi mai,
come non mancava il pane per addensarlo, una manciata di grana e il
corroborante era pronto. Oggi lo si prepara solo se necessario: per fare un
risotto o per allungare il ragù, per il resto si ricorre ai preparati derivati
dall’estratto di carne inventato da Liebig a metà Ottocento o ai “dadi”
inventati da Maggi, uno svizzero di origine italiana. Ma se analizziamo il
contenuto di questi prodotti, anche i migliori, scopriamo che si tratta
principalmente di sale, glutammato (altro sale) e poco altro. Il modo migliore
è quindi, farlo da soli. Non è difficile e, spesso neppure costoso, salvo gli
elaborati più complessi e concentrati.
Partiamo dal brodo comune che
i cuochi chiamano fondo bianco, composto da carne di manzo (biancostato,
geretto anteriore, collo, pancia, un osso spugnoso) se lo volete misto unite
anche mezza gallina o cappone oppure anatra. Non possono mancare le verdure
come carote non sbucciate, sedano verde, cipolla bionda non sbucciata e
steccata con due chiodi di garofano, mezza cipolla che farete arrostire nella
parte piatta in una padellina caldissima, bianco del porro, gambi di prezzemolo
(non le foglie), le verdure ovviamente, siano biologiche. Unite un po' di pepe
in grani, un po' di sale grosso, poco, e bagnate con 4 litri di acqua fredda.
Accendete il fuoco e quando si sarà formata la schiuma toglietela con la
schiumarola, mettete la fiamma al minimo, coprite ma tenete le pareti della
pentola sempre pulite, fate sobbollire per circa tre ore. Togliete le carni,
gli ossi e le verdure, passate al colino, pulite il coperchio e fate riprendere
il bollore per due minuti quindi lasciate raffreddare in modo che il grasso
venga in superficie. Per accelerare il raffreddamento inserire la pentola del
brodo in un lavello pieno di acqua fredda e qualche cubetto di ghiaccio, il
brodo, per essere batteriologicamente sicuro deve raffreddare entro due ore.
Quando il grasso sarà salito in superficie potete toglierlo tutto o in parte
secondo il vostro gusto (se vi piacciono o meno i famosi occhi). Conservate il
grasso in frigorifero dopo averlo ben spremuto, vi servirà come condimento per
arrosti. Sempre all’insegna del non sprecare riutilizzate le carni bollite per
farne delle ottime polpette e le verdure per un passato casalingo che
arricchirete con qualche crostino.
Questo brodo vi
indica anche il modo di procedere per gli altri che possono essere di
vitello, di pollo, gallina o cappone, di selvaggina (in realtà solo
il fagiano, il piccione e l’anatra danno un buon brodo) ecc. In alcune province
preparano dei brodi cosiddetti “di terza” dove vi sono
contemporaneamente manzo, vitello e gallina o cappone, sono i brodi per
tortellini, agnolini, cappelletti, anolini, marubini ecc.
Vi sono poi altri
due brodi di base: il brodo vegetale e il brodo o fumetto di pesce.
Il primo modifica i suoi profumi prevalenti seguendo le stagioni: i
piselli, gli asparagi, le erbe spontanee, i pomodori, i finocchi, i funghi, i
cavoli e le verze. Le verdure di base (biologiche e di stagione, mi raccomando)
sono la solita cipolla bionda non sbucciata perché la buccia dà colore al brodo,
tagliata a metà e arrostita in padella nella parte piatta, sempre per dare
colore, sedano verde senza le foglie che invece, come quelle del prezzemolo
danno l’amaro, carote non sbucciate, la parte bianca del porro, gambi di
prezzemolo legati in mazzetto, uno spicchio d’aglio, quindi secondo stagione:
il baccello dei piselli (lavati), gambi e bucce di asparagi, qualche pomodoro
maturo tagliato a metà, scarti di zucchine, ritagli di finocchi (senza
esagerare per il loro aroma), ritagli di funghi, foglie e torsoli di cavolo o
verza (non esagerate), se volete, una patata, ma attenzione che intorbidisce il
brodo e infine una foglia di alloro e qualche grano di pepe. Non usate mai
verdure amare come i carciofi o i cardi e le verdure che danno colore,
gli spinaci, le barbabietole, i peperoni ecc. Non disdegnate, anzi prendetene
l’abitudine, di unire gli avanzi della pulitura delle verdure che avrete
conservato in frigorifero in altre occasioni. Mettete tutto in acqua fredda
abbondante, portate a bollore e continuate dolcemente per un’ora, anche meno.
Alla fine, passate al colino e trovate modo di recuperare le verdure cotte per
altre preparazioni. Potete profumare il brodo con zenzero, scorze di agrumi
ecc. Il brodo di pesce o fumetto necessita invece di teste, ritagli e
lische di pesce che il pescivendolo vi darà volentieri con la vostra spesa,
badate che siano di pesci magri come la sogliola, il rombo, il nasello e così
via. Se lo volete di crostacei dovrete procurarvi dei carapaci di
aragosta, astice, scampi e gamberi. La procedura è questa: tagliate a pezzi
cipolla, carota, sedano, bianco del porro, aglio, una foglia di alloro, poco
sale, pepe in grani e rosolate in olio d’oliva, unite teste e lische, spruzzate
con vino bianco e, dopo che il vino è evaporato bagnate con due litri di acqua
fredda. Lasciate bollire dolcemente schiumando con cura e dopo 20 minuti
passate tutto per un colino.
Adesso avete a disposizione i brodi
necessari in una cucina, per conservarli senza doverli preparare ogni
volta, filtrateli con cura interponendo al colino una garza, raffreddateli in
fretta, togliete il grasso in superficie e versateli in contenitori infrangibili
e ben chiusi, in frigorifero si conservano da due (il fumetto) a sette giorni,
invece nel freezer possono stare tranquillamente qualche mese. Studiate bene le
dosi che vi possono servire e preparatene anche di minuscole con la vaschetta
del ghiaccio, una volta congelato riunite i cubetti in una scatola con
l’indicazione del contenuto e la data di preparazione, questo
vale anche per le bottiglie.
Vi
è poi un brodo, che brodo non è, nonostante il nome: court-bouillon, il
quale non è che il liquido aromatico dove cuocere il pesce, può essere composto
da sola acqua di mare, timo e alloro per cuocere un cefalo (se non avete
l’acqua di mare, sostituite con 15 g di sale per litro di acqua); latte
e 50% di acqua, con cipolla, timo, sale e pepe vi servono per cuocere i pesci
affumicati che vi vanno appena sommersi; il classico può essere al vino o
all’aceto (o limone), il primo è composto da 2 litri di acqua (per
un kg di pesce di acqua dolce o di mare ma delicato o crostacei) e 2 dl di vino
bianco, 40 g di sale grosso, grani di pepe e aromi vegetali come cipolla,
sedano, carota, e un mazzetto di gambi di prezzemolo, timo e alloro; il
secondo, 1,5 dl di aceto bianco o il succo di due limoni con due litri di
acqua, sale e una cipolla steccata con chiodo di garofano. Questi “brodi corti”
devono cedere il loro aroma al pesce, a differenza dei brodi che devono
ricevere il loro aroma dagli ingredienti, sicché la procedura è semplice, una
volta fatto bollire il liquido si immergono i pesci o i crostacei e, ripreso il
bollore, si spegne il fuoco fino a quando sarà intiepidito, solo allora, con
delicatezza si procederà al servizio.
I brodi hanno avuto una evoluzione gastronomica
per poter accedere alle tavole delle corti, il più famoso e nobile è il “consommé”
che, nonostante il nome, non è un brodo semplicemente ristretto ma arricchito
di ulteriori sostanze. Una volta ottenuto il brodo comune dovrete renderlo
perfettamente limpido, cioè chiarificarlo; per farlo dovete sbattere un
albume d’uovo ogni litro di brodo freddo, mescolate e portate lentamente a
ebollizione, lascate sobbollire per 40 minuti, quindi filtrate da un colino
ricoperto da una mussola fitta e bagnata. Per un consommé classico
scegliete la base carnea (solo la polpa) che volete enfatizzare (pollo,
vitello, manzo, pesce magro) ne bastano 200 g ben tritati, unite un trito di
cipolla, carota, porro, aglio e prezzemolo; sbattete 2 albumi fino a quando
schiumano, unite un cucchiaino di concentrato di pomodoro (darà un bel colore
dorato al consommé) inserite il trito in una pentola, unite l’albume e bagnate
con due litri di brodo ben sgrassato (se volete potete unire anche del vino
come il Porto o il Marsala o Sherry se di pesce). Portate lentamente a
ebollizione mescolando in modo che l’albume si attacchi sul fondo. Raggiunta
l’ebollizione lasciate sobbollire per un’ora si formerà in superficie una
crosta bianca e dura che potrete perforare per controllarne la limpidezza.
Filtrate attraverso un colino e una garza bagnata. Si serve in una tazza con
due manici da sorbirsi lentamente e con grazia.
Infine, il brodo è anche la base
delle gelatine, un brodo solido che può diventare un aspic di grande classe.
Invece delle carni in questo caso vanno usate parti ricche di collagene come
nervetti, piedini spaccati, ginocchi, se di pesce teste di rana pescatrice e
cernia. Fatto il brodo prescelto si sgrassa e si chiarifica, raffreddandosi si
solidificherà. La gelatina si può ottenere anche da brodi comuni unendo da 14 a
36 grammi di colla di pesce, bagnata in acqua fredda e strizzata, unita al brodo
prescelto scaldato a 40°C e poi scolato e raffreddato. In alternativa alla
colla di pesce si possono usare l’agar agar in proporzione da 5 a 20 g litro, o
gelatine immediate anche calde utilizzando la gomma xantana, ne bastano da 3 a
10 g litro. La gelatina si usa tiepida per rivestire delle tartine o lo stampo
prescelto, si dispongono gli elementi, carne pesce, frutta, verdura ecc. (per
le tartine si userà una tasca di tela e si ricopriranno una o due volte) si
raffredda, si riprende e si riempie lo stampo, dopo tre ore di frigorifero
l’aspic o la terrina saranno pronti, per staccarlo si rovescia e si copre con
un telo bagnato e bollente. Vi lascio con una massima francese: Colui che a
trent’anni non sa governare il proprio stomaco, non ha imparato nulla di buono
a questo mondo.
Sotto: brodo in tazza, consommé, dadi e tavolette, Justus von Liebig, le famose figurine, aspic di pesce e verdure