Lo
spreco, no grazie!
Questo periodo di fermo obbligatorio
ci ha fatto recuperare buone abitudini lasciate da parte per la vita frenetica
di ieri. Last Minute Market di Bologna registra che, questo periodo di
chiusura, di isolamento (non chiamatelo lockdown) e di riflessione ha
prodotto una diminuzione degli sprechi. Come vedete, ogni tanto una bella
notizia. Dovremmo però abituarci a non sprecare, anzi cambiare totalmente
l’approccio con le cose che acquistiamo, siano esse alimenti solidi e liquidi o
qualsiasi altro oggetto. Ripristinare il pensiero costruttivo e parsimonioso
di un tempo. I miei nonni non buttavano niente, il nonno raccoglieva per strada
i chiodi storti e li raddrizzava: ho ereditato così un cassetto di chiodi
arrugginiti! Scherzi a parte, ci sono tanti accorgimenti e buone regole, da
applicare alla spesa quotidiana e settimanale, che da sole ci farebbero
risparmiare parecchio. Nessuno vi vuole imporre una vita da pitocchi, ma una
rigenerazione e una visione altra della vita stessa. La visione del rispetto
delle cose, degli animali, dell’ambiente e del lavoro altrui. Le
varie rivoluzioni industriali che si sono succedute negli ultimi secoli, ci
hanno fatto perdere di vista l’essenziale e, in modo macroscopico, ignorare
lo spreco a fronte di prezzi accessibili di ogni cosa, specialmente gli
alimenti e le bevande. Certo avevamo vissuto secoli di indigenza e di fame,
naturale quindi buttarsi in questa inaspettata abbondanza a poco prezzo.
Quello che non abbiamo valutato è che se l’industria alimentare produce e vende
a poco prezzo, a fronte di un logico e giustificato profitto, a carico di
chi sono il consumo di risorse come l’acqua, il suolo,
l’inquinamento e le malattie generate da questo modo di produrre? Non basta:
quanto sono pagati i lavoratori e in quali condizioni vivono, quanto è pagata
la materia prima?
Scrive Andrea Segrè:
“Al cibo in particolare dobbiamo dare o
ridare valore. Sprecarlo, sciuparlo, sostituirlo, rottamarlo significa - per
chi compie questo gesto - che ha perso il suo valore. Una società dove il cibo
non è più un valore in tutte le sue sfumature e aggettivazioni - alimentare,
nutrizionale, economico, ambientale, sociale, culturale, storico, conviviale… -
è veramente arrivata al capolinea”.
Solo questi ragionamenti e le risposte
che vi darete valgono i suggerimenti e le formule che consiglieremo più avanti.
Primo di tutto fare la spesa: fate
sempre l’elenco delle cose che vi servono, a casa dovreste compilare
l’inventario delle cose che non possono mancare in casa e consultatelo
frequentemente, eviterete così di comperare il sale se vi manca lo zucchero, ad
esempio. Controllate le etichette e comparate i prezzi: spesso un
prodotto più conveniente può nascondere un peso diverso da quello più caro. Andate
al centro commerciale quando c’è meno gente e a stomaco pieno.
Valutate la bontà e la freschezza degli acquisti alimentari rispetto al negozio
sotto casa. Alcuni prodotti alimentari del mercato contadino possono essere più
convenienti del supermarket. Leggete sempre le etichette, se avete
bisogno di farina forte per fare la pizza o il pane e non è indicata la forza
della farina (perché la legge non lo prevede) valutate il contenuto in
proteine: più è alto, più forte è la farina. Se avete intenzione di fare un
piatto di carne il giorno successivo, valutate le offerte dei prodotti
vicino alla scadenza, verificando naturalmente che la confezione sia
integra.
Imparate a fare da soli alcuni prodotti in vendita come
il dado vegetale o di carne, granulare o in cubetti, sul web trovate molte
ricette. Non c’è bisogno di acquistare l'insaporitore per gli arrosti: frullate
nel mixer sale grosso, aglio, rosmarino, salvia, pepe e conservatelo in un
vasetto all'occorrenza, dopo averlo fatto asciugare in un vassoio all'aria e al
sole. Quando comperate le verdure approfittate della loro pulizia, prima di
metterle in frigorifero e con gli scarti, ben lavati, fate un brodo vegetale
che farete congelare nella vaschetta del ghiaccio, una volta congelato
conservate i cubetti in un sacchetto. A proposito di verdure e di brodo: se
fate il riso con i piselli, il brodo ricavatelo dai baccelli stessi del legumi.
Il lievito per dolci, quello in polvere detto baking, in vendita è una
miscela facile da fare anche in casa basta miscelare della fecola, di mais o di
patate, con acido citrico e bicarbonato di sodio (1/3+1/3+1/3), un altro modo è
mescolare il bicarbonato con un acido come il succo di limone o l’aceto di mele
(5 parti bicarbonato e una di succo), la nonna utilizzava invece il cremor
tartaro miscelato con il bicarbonato (in
rapporto 1:2). Per i brodi fatevi sempre dare dal macellaio o dal
pescivendolo scarti, ossi, lische, ritagli ecc. A casa ne farete dei brodi
che conserverete sempre nel freezer sotto forma di cubetti.
Organizzatevi. Un modo per risparmiare è quello
di predisporre un menu settimanale come foste in un ristorante, non
deviate da questo e organizzatevi secondo i vostri impegni, ad esempio: se
avete messo nel menu un brasato, fatene almeno il doppio, anche di più, di quello
che non consumate, una parte lo mettete via per la prossima volta in una
scatola nel freezer con il suo sugo, un’altra parte la utilizzerete per fare
dei casoncelli (basterà aggiungere pane e formaggio grattugiati e un uovo) i
casoncelli ottenuti saranno consumati subito o conservati nel freezer per quando
volete. Questo consiglio vale per tante preparazioni laboriose come
lasagne, cannelloni, arrosti e stufati, le varie parmigiane di melanzane,
zucchine o patate. Alcune ricette sono state inventate per il recupero o l’uso
di prodotti abbondanti in una determinata stagione come il basilico, nulla da
eccepire per chi lo vuole pestare nel mortaio, ma se è molto, vi conviene
preparare il pesto che preferite con il mixer, potete non completarlo e
conservarlo in alcune scatoline nelle porzioni che preferite (2,4,8,24) lo
finirete al momento dell’utilizzo con l’olio novello. Non esiste solo il pesto
alla genovese ma anche quello siciliano o trapanese che prevede oltre al
basilico anche i pomodori, le mandorle e la ricotta; un pesto di rucola, di
pistacchi, di ricette ce ne sono a iosa. Una cosa spesso ignorata, almeno in
casa, è l’etichetta, scrivete sempre il contenuto del vasetto, sacchetto
o scatola con la data di produzione, in modo da gestirne il consumo. Un altro
modo per risparmiare e non sprecare è l’utilizzo del sottovuoto. Mettere
sottovuoto gli alimenti ne allunga la vita e nel frigorifero sono isolati dagli
altri, alcune preparazioni possono essere fatte anche a giorni di distanza dal
consumo come della macedonia, delle verdure da pinzimonio e tante altre. Il
sottovuoto permette anche, se la macchina è adeguata e utilizzando i sacchetti
dedicati a questo, di cuocere o rigenerare molte preparazioni. I ristoranti si
sposteranno su questo sistema se vogliono superare la crisi, i tempi, il
personale scarso. Vi sono molti testi sull’argomento. Anche nel campo delle
bibite e dei dolcetti potete provare a fare da soli, le famose caramelle
d’orzo non sono altro che caramello di zucchero steso su un piano oliato e
tagliato a pezzetti. La gazzosa della nonna potete farvela in casa, anzi
all’aperto perché necessita di sole, servono acqua, zucchero, limoni, erba
salvia e cremor tartaro. Se avete, o qualcuno ha, una pianta di amarene, potete
fare con le sue foglie, non con i frutti, uno sciroppo a base di vino,
zucchero e, appunto le foglie dell’amareno. Come ricostituente potreste fare
un liquore tipo vov, con uova fresche, succo di limone, zucchero e marsala
o alcool. Infine, le creme spalmabili, da quella più famosa alle nocciole
del Piemonte (ma anche della Maddalena), a quelle più o meno salate da spalmare
sui crostini; non sono difficili da fare e spesso, vi permettono di utilizzare
acquisti in eccesso o, addirittura degli avanzi, un esempio? Fate abbondanti
carciofi alla romana e quelli rimasti frullateli con aglio e capperi, versate
in una ciotola e unitevi della ricotta, prezzemolo e un po' di olio della
cottura dei carciofi, passate tutto al setaccio fine e conservate in
frigorifero.
E, infine, siate generosi valutate
se, invece di buttare, non possiate donarlo a chi ne ha bisogno.
Per fare tutte queste cose, direte,
occorre tempo ed
allora con Elli Michler:
Ti auguro tempo per
guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
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